Volume rilegato – 1 Luglio 2014 – pp. XI+336
ISBN 978-0-19-934784-1
Oxford University Press
Prezzo: 50,92 euro (su Amazon.it)
Acusmatico è un aggettivo riferito ad un suono udibile senza che ne sia individuata la causa originaria.
Il vocabolo è di origine greca, riconducibile a Pitagora che, si racconta, tenesse le sue lezioni nascosto dietro una tenda. I suoi discepoli erano distinti in “acusmatici” (coloro che ascoltano) e “matematici”: i primi potevano solo ascoltare. In seguito questa distinzione indicò come acusmatici coloro che si occupavano degli aspetti mistici e come matematici quelli che approfondivano gli aspetti razionali del pitagorismo.
Successivamente il termine è stato recuperato da Jerôme Peignot e teorizzato da Pierre Schaeffer. Nei suoi studi Schaeffer ha utilizzato tale concetto per poter analizzare il suono senza i vincoli semantici o linguistici legati alla fonte. Uno dei suoi intenti era di dare al suono la condizione di oggetto a sé stante: l’oggetto musicale. Per l’ascolto del suono svincolato dalle proprie cause è indispensabile uno strumento di registrazione e riproduzione. La radio, il compact disc o il telefono sono per definizione dei media acusmatici. Nel cinema il termine è utilizzato per indicare i suoni che si sentono ma non se ne vede la causa sullo schermo. Inoltre, è un concetto cardine della musica concreta, una corrente musicale francese nata negli anni 1950 e teorizzata dallo stesso Schaeffer.
Brian Kane, spesso in disaccordo con le idee di Schaeffer, in questo suo libro illustra un potente argomento a favore del ruolo centrale, ma spesso trascurato, che il suono acusmatico riveste nell’estetica musicale, negli studi sul suono, nella letteratura, nella filosofia e nella storia dei sensi. Kane indaga il suono acusmatico da diverse prospettive metodologiche – storiche, culturali, filosofiche e musicali – e fornisce un quadro in grado di dare un senso ai molti modi sorprendenti e paradossali alla base della comprensione del “suono invisibile”. Molto dettagliato e accurato, “Sound Unseen” descrive suoni invisibili attraverso una stupefacente varietà di casi – da Bayreuth alla “Tana” di Kafka, da Apollinaire a Zizek, dalla musica e la metafisica all’architettura e gli automi, da Pitagora a oggi – per fornire un ampio resoconto del suono acusmatico nella teoria e nella pratica.
“Sound Unseen” è un testo molto utile per studenti di filosofia della musica, di musica elettronica, di acustica e di storia dei sensi.
Sommario
Introduction
PART I. The Acousmatic Situation
CHAPTER 1. Pierre Schaeffer, the sound object and the acousmatic reduction
PART II. Interruptions
CHAPTER 2. Myth and the origin of the Pythagorean veil
CHAPTER 3. The baptism of the acousmate
PART III. Conditions
CHAPTER 4. Acousmatic phantasmagoria and the problem of techne
INTERLUDE. Must musique concrete be phantasmagoric?
CHAPTER 5. Kafka and the ontology of acousmatic sound
PART IV. Cases
CHAPTER 6. The acousmatic voice
CHAPTER 7. Acousmatic fabrications: Les Paul and the <“Les Paulverizer>”
Notes
Bibliography
ISBN 978-0-19-934784-1
Oxford University Press
Prezzo: 50,92 euro (su Amazon.it)
Acusmatico è un aggettivo riferito ad un suono udibile senza che ne sia individuata la causa originaria.
Il vocabolo è di origine greca, riconducibile a Pitagora che, si racconta, tenesse le sue lezioni nascosto dietro una tenda. I suoi discepoli erano distinti in “acusmatici” (coloro che ascoltano) e “matematici”: i primi potevano solo ascoltare. In seguito questa distinzione indicò come acusmatici coloro che si occupavano degli aspetti mistici e come matematici quelli che approfondivano gli aspetti razionali del pitagorismo.
Successivamente il termine è stato recuperato da Jerôme Peignot e teorizzato da Pierre Schaeffer. Nei suoi studi Schaeffer ha utilizzato tale concetto per poter analizzare il suono senza i vincoli semantici o linguistici legati alla fonte. Uno dei suoi intenti era di dare al suono la condizione di oggetto a sé stante: l’oggetto musicale. Per l’ascolto del suono svincolato dalle proprie cause è indispensabile uno strumento di registrazione e riproduzione. La radio, il compact disc o il telefono sono per definizione dei media acusmatici. Nel cinema il termine è utilizzato per indicare i suoni che si sentono ma non se ne vede la causa sullo schermo. Inoltre, è un concetto cardine della musica concreta, una corrente musicale francese nata negli anni 1950 e teorizzata dallo stesso Schaeffer.
Brian Kane, spesso in disaccordo con le idee di Schaeffer, in questo suo libro illustra un potente argomento a favore del ruolo centrale, ma spesso trascurato, che il suono acusmatico riveste nell’estetica musicale, negli studi sul suono, nella letteratura, nella filosofia e nella storia dei sensi. Kane indaga il suono acusmatico da diverse prospettive metodologiche – storiche, culturali, filosofiche e musicali – e fornisce un quadro in grado di dare un senso ai molti modi sorprendenti e paradossali alla base della comprensione del “suono invisibile”. Molto dettagliato e accurato, “Sound Unseen” descrive suoni invisibili attraverso una stupefacente varietà di casi – da Bayreuth alla “Tana” di Kafka, da Apollinaire a Zizek, dalla musica e la metafisica all’architettura e gli automi, da Pitagora a oggi – per fornire un ampio resoconto del suono acusmatico nella teoria e nella pratica.
“Sound Unseen” è un testo molto utile per studenti di filosofia della musica, di musica elettronica, di acustica e di storia dei sensi.
Sommario
Introduction
PART I. The Acousmatic Situation
CHAPTER 1. Pierre Schaeffer, the sound object and the acousmatic reduction
PART II. Interruptions
CHAPTER 2. Myth and the origin of the Pythagorean veil
CHAPTER 3. The baptism of the acousmate
PART III. Conditions
CHAPTER 4. Acousmatic phantasmagoria and the problem of techne
INTERLUDE. Must musique concrete be phantasmagoric?
CHAPTER 5. Kafka and the ontology of acousmatic sound
PART IV. Cases
CHAPTER 6. The acousmatic voice
CHAPTER 7. Acousmatic fabrications: Les Paul and the <“Les Paulverizer>”
Notes
Bibliography