

Le misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 messe in atto su tutto il territorio nazionale hanno portato, nella primavera del 2020, ad una radicale trasformazione del paesaggio sonoro che ci circonda e a cui siamo abituati.
L’AIA ha realizzato un lavoro di raccolta e analisi dei dati misurati in tale contesto, con la finalità di caratterizzare a livello nazionale uno scenario acustico unico (e speriamo irripetibile), mediante rilevazioni ottenute sia da postazioni di monitoraggio fisse e mobili (centraline permanenti, postazioni di rilevazione del clima acustico, ecc.) che da posizioni "estemporanee" presso le abitazioni dei partecipanti.
La partecipazione è stata da subito molto ampia, grazie anche al contributo fornito dalle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente; in totale sono stati investigati oltre 200 siti distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Nell’agosto del 2020 è stato formalizzato uno specifico accordo di collaborazione di ricerca tra AIA e SNPA, il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente costituito da ISPRA e dalle diverse ARPA/APPA, per l’analisi dei dati disponibili e per la disseminazione scientifica dei risultati.
In questa sezione del sito sono disponibili le informazioni di sintesi sul lavoro svolto e sui risultati conseguiti. I dati e i risultati in formato esteso saranno pubbicati appena possibile sulla Rivista Italiana di Acustica on-line, mentre alcuni approfondimenti specifici verranno proposti per la pubblicazione su riviste scientifiche di settore.
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L'elevato numero di dati raccolti, soprattutto da campagne di rilievo e da reti di monitoraggio delle ARPA, ha avuto come naturale conseguenza l’instaurarsi di una fattiva collaborazione tra l'AIA e il Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (SNPA) che ha portato, nell'agosto 2020, alla stipula di un accordo di collaborazione.
Tale accordo è finalizzato alla realizzazione di una ricerca mirata all'analisi tecnico-scientifica dei dati misurati in Italia durante l'emergenza sanitaria, non limitati a quelli acquisiti attraverso l'iniziativa dell'AIA, per mettere a sistema l'insieme delle informazioni rilevate e, laddove possibile, per valutare gli effetti sullo stato dell’ambiente riguardante il rumore ambientale e i paesaggi sonori.
Nel presente articolo sono descritti gli aspetti salienti dell'accordo AIA-SNPA.
Per la raccolta dei dati è stato inviato ai partecipanti un foglio di calcolo strutturato in varie schede contenenti le istruzioni per la compilazione, le informazioni richieste su vari parametri caratterizzanti il rilevamento e il formato per il reporting dei livelli sonori.
I rilievi sono diversificati a seconda che sia stato utilizzato un fonometro o uno smartphone con una apposita applicazione, come ad es. OpeNoise. Per i dati fonometrici sono stati acquisiti i valori del livello equivalente orario LAeq,h e la corrispondente data e ora, mentre per quelli da smartphone, più frequentemente di durata inferiore all’ora, i valori di LAeq erano cadenzati secondo il tempo di campionamento impostato dall’applicazione (1 s per OpeNoise).
Nel presente articolo sono descritti i criteri adottati per l’organizzazione dei dati e delle informazioni disponibili, nonché le metodiche statistiche impiegate per una loro analisi preliminare.
Complessivamente sono pervenuti dati relativi a 256 siti, di cui 202 considerati validi e oggetto di successive elaborazioni, per un totale di oltre 226.000 campioni di LAeq,h.
E’ possibile visualizzare la mappa dei punti di misura, in cui sono riportati i dati di sintesi per ogni sito, elaborati dai valori direttamente forniti dagli utenti che hanno eseguito i rilievi (nota metodologica). I dati contenuti nella mappa sono altresì rappresentati in grafici di sintesi che riportano le differenze dei livelli sonori medi tra le fasi di lockdown stretto (Lock3 – L3, primavera 2020) e ante emergenza (A), suddivisi per sorgente sonora predominante.
Per 26 siti caratterizzati da una robusta serie di campioni di LAeq,h sono stati inoltre rappresentati gli andamenti mediani orari dei livelli rilevati nella fase precedente la pandemia (fase A-ante) e in quella di lockdown stretto occorsa nella primavera 2020 (fase L3) (grafico di esempio con spiegazioni – tutti i grafici).
Infine, su un sottoinsieme di 16 siti di monitoraggio del rumore stradale sono stati calcolati i valori medi delle differenze tra gli scenari di lockdown e ante emergenza, con relativi scarti, riferiti ai livelli nelle singole ore della giornata, al livello day-evening-night e al livello diurno. L’analisi è stata effettuata considerando sia i dati originali pervenuti che quelli depurati degli eventi anomali da parte del gruppo di elaborazione dei dati (grafico).
Parallelamente alla raccolta dei livelli di rumore è stata condotta un’indagine sulla percezione dei paesaggi sonori prima e durante il primo lockdown dovuto al Covid-19, attraverso un’iniziativa congiunta tra AIA e Vie en.ro.se Ingegneria.
A differenza degli studi precedenti e a causa del peculiare periodo storico, nella presente ricerca la percezione del paesaggio sonoro è intesa principalmente come valutazione soggettiva dell'ambiente acustico esterno, come percepito dalle case degli intervistati.
I risultati hanno confermato l'aspettativa di una riduzione generale dei suoni fastidiosi, con un conseguente impatto positivo sulle persone in termini di percezione acustica.
Si è osservato che la variazione è stata influenzata da alcune opinioni sui paesaggi sonori (piacevole, caotico e fastidioso), la valutazione e la rilevanza dei paesaggi sonori in relazione al contesto, l'epoca (anno) di costruzione dell'abitazione, il numero di coinquilini con cui l'abitazione è condivisa, il tipo di abitazione, l'occupazione, l'età e, i miglioramenti acustici apportati all'abitazione. Pertanto, l'importanza di valutare una vasta gamma di fattori è emersa come fondamentale per una corretta analisi.
Nel presente articolo sono descritte le metodologie adottate nello studio e i risultati conseguiti.